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Joice Lussu

Mi chiamo Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, meglio conosciuta come Joice Lussu

Joice Lussu

Mi chiamo Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, meglio conosciuta come Joice Lussu. Sono nata a Firenze, in una famiglia liberale e anticlericale, i miei nonni sia materni che paterni erano di discendenza nobile. A causa di ripetute intimidazioni ed aggressioni fasciste verso mio padre e mio fratello Max siamo stati costretti a lasciare Firenze per la Svizzera. Avevo 13 anni. Insieme a mio fratello Max nel 1938 entro nel movimento “Giustizia e Libertà”. L’incontro con Emilio, mio compagno e marito per la vita avviene a Ginevra nel 1938 ed è l’incontro tra un rivoluzionario e una ragazza di buona famiglia che aveva avuto modo di studiare all’estero, scriveva poesie e aveva come amico Benedetto Croce. Con Emilio ho vissuto la drammatica vicenda della clandestinità nella Francia occupata dai nazisti e missioni rischiose.

Quando nel 1944 nasce mio figlio Giovanni vado ad Armungia, il villaggio sardo luogo natale di Emilio e qui incontro contadini, pastori e le donne dell’isola antica piene di maturità saggezza e forte senso d’identità, donne con una robusta dignità personale e una laicità che esclude l’assuefazione al servilismo , ascolto i loro racconti e con loro inizio un lavoro politico per portarle fuori dalla casa.

Mi piaceva, come a Emilio, scrivere e far politica. E per farlo in maniera autonoma trovai un mestiere insolito, che era quello di tradurre e far conoscere in Italia poeti rivoluzionari del terzo mondo. Questa attività mi ha portato in giro per il mondo, dall’Albania alla Turchia al Kurdistan, da Cuba alla Cina, dall’Algeria al Congo e all’Angola e ho scoperto che la poesia è un eccezionale veicolo di conoscenza per le sue virtù sintetiche che riescono a focalizzare a fondo la realtà. Era la metà degli anni Sessanta e da allora la causa del popolo curdo è divenuta la mia causa, da far conoscere nelle scuole ai giovani, “il mio futuro vivente”e costruire con impegno il nuovo. Ho dedicato molto del mio tempo ai giovani studenti, animando incontri che incrociavano percorsi di storia, poesia, autobiografia, progettualità sociale. Non mi sono mai fermata, davanti a nulla.

"...Noi tutti così diversi, noi tutti così uguali, possiamo forse aiutare a crescere arbusti cespugli e boccioli sparsi qua e là, un giorno o l'altro ci daranno fiori e frutti per tutti di mille forme e di mille colori.” Joyce Lussu da "L'utopia"

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